mercoledì 24 settembre 2014

100 giorni felici di fila.

E' la nuova sfida di internet, forse ne avrete già sentito parlare, consiste nel provare ad essere felice per 100 giorni di fila e documentare i risultati attraverso fotografie esplicative.
Ho pensato: beh, sicuramente non arriverò in fondo, ma fosse anche che grazie a questa cosa faccio... che ne so... una settimana di fila felice, ne sarà valsa la pena!

Quindi, io ci provo!

Se volete aderire anche voi, questo è il link:

100happydays

Se volete seguire la mia impresa, trovate la pagina dedicata nella barra in alto ↑

Ed ora, pubblicità!

Un post veloce per parlarvi di una iniziativa molto bella, di cui sono venuta a conoscenza da poco e a cui aderirò molto presto. Ovvero, una mappa con tutte le volenterose persone disposte a regalarvi parte del loro lievito madre: (cliccate sull'immagine)

comunità del cibo

Se siete interessati ad intraprendere questa avventura, ma non avete voglia di dedicare 15 giorni alla preparazione del lievito madre, questa è la soluzione per voi!
E mi raccomando, quando sarete abbastanza esperti nei rinfreschi, aderite all'iniziativa e donate, donate donate!!

mercoledì 17 settembre 2014

International food #04: Galette


 Ah, l'amour!
Ah, le Galette!



Le Galette, dette anche "crepes salate", sono un piatto tipico del nord della Francia di cui mi sono recentemente innamorata. Differentemente dalla loro controparte dolce, le galette vengono fatte con il grano saraceno e possono essere farcite con ogni tipo di leccornia. La più tradizionale, chiamata "la completa", viene servita con formaggio, crema francese (una specie di panna acida), prosciutto cotto e uovo al tegamino. Deliziose!

Ecco la ricetta:

Ingredienti per 10/12 galette:

  • 2 uova
  • 250 ml di latte
  • 180 gr di farina di grano saraceno
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 250 ml di acqua
  • 100 gr di farina 00
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
  • burro per ungere la padella
Procedimento:

Prima di tutto, unite le due farine al sale (io ci metto anche un pizzichino di zucchero) mescolandole accuratamente, poi unite a filo l'acqua, il latte, l'uovo leggermente sbattuto e l'olio, facendo attenzione a non formare grumi. Una volta ottenuto un composto omogeneo, coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettete a riposare in frigo per due orette.
E' il momento di sbizzarirvi per quanto riguarda il ripieno, personalmente io ho provato a metterci formaggio emmental, patate bollite tagliate a cubetti, salumi a piacere e uovo al tegamino: una bomba! (Si, anche calorica)

Una volta scelto cosa infilarci, è il momento di cuocere le nostre galette, per farlo vi basterà imburrare una teglia molto capiente e versare un mestolo di composto, facendolo scorrere velocemente su tutta la superficie in modo che risulti molto sottile. Lasciatela dorare per un minutino e giratela, una volta pronta fatela scivolare su un piatto e date sfogo alla vostra fantasia!

sabato 6 settembre 2014

Vento d'Estatem (pt1)

Negli ultimi giorni di agosto ho avuto la fortuna di poter prendere un manipolo di amici e un aereo e di dislocarmi nel nord della Francia, complice la grande passione del Togna per la storia contemporanea (vedi "Sbarco in Normandia") ed il mio inconscio bisogno di fuggire per qualche giorno da questo paese.
14 anni fa, allo stesso modo, una adolescente Sara e la sua famiglia partiva in macchina verso la stessa meta, con lo stesso itinerario e con lo stesso entusiasmo.

Caen

 

La città da cui è iniziato il nostro viaggio è la capitale del distretto di Calvados, caratterizzata da stupende strutture risalenti all'undicesimo secolo e dal fatto, come un po' tutta la Normandia, di essere stata pesantemente colpita durante la seconda guerra mondiale.

Bellissimo il castello, bellissime le mura, bellissime le abazie, suggestivo il centro e la zona dei ristoranti (una vera e propria trappola per turisti, ma è stato un piacere caderci), forse meno bello il Memoriale per la pace, un museo davvero molto vasto (e dispersivo) con lo scopo di illustrare tutta la seconda guerra mondiale. Premettendo che amo molto i musei, questo in particolare l'ho girato per sei ore scoprendo alla fine di averne vista solo una parte, il che potrebbe sembrare una cosa positiva, se non fosse per il fatto che praticamente tutta la visita si compone di pannelli da leggere e foto, mancando di reperti storici o parti interattive. Peccato!

E' in questa città che è nato il mio amore per le Galette, che qui è un po' come dire "Pizza" in Italia. Le Galette sono delle crepes salate al grano saraceno in cui i francesi ci mettono "la qualunque"; quella più rinomata, chiamata "completa", è accompagnata da prosciutto, formaggio, crema francese (simile ad una besciamella) e uovo al tegamino; ma io ne ho mangiate di ogni tipo e nessuna mi ha mai deluso.



Parigi (toccata e fuga)

E' in una giornata uggiosa che ho visto, per la prima volta, la meravigliosa Parigi. Una piccola sosta, tipo bacio a stampo rubato, con la promessa di tornare.



La Torre, Notre Dame, il Luvre, l'arco di Trionfo, abbiamo visto più o meno tutto, ma sempre e rigorosamente "da fuori" e "di fretta".

Mont Saint Michel



Suggestivo, impressionante, incredibile. Queste sono le uniche cose che può pensare una persona che, per la prima volta, si avvicina a questa meravigliosa località, senza pari nel resto del mondo.

Dentro è una enorme trappola per turisti, colma di negozi di suvenir, pasticcerie, ristorantini, creperie, e via dicendo. Tutta così, finchè non arrivi alla vetta: l'abazia.
Superba, con una vista inconsueta sul fondale marino abbandonato dalla bassa marea.
Assolutamente da vedere.





Saint-Malo




Bellissima cittadina costiera della Bretagna, vanta una perfetta fortificazione e un adorabile piccolo arcipelago, raggiungibile con la bassa marea.
Divenuta ormai una nota meta turistica, la cittadina offre molte attrazioni riguardanti la "vita da bucaniere", ma anche moltissime pasticcerie!

giovedì 21 agosto 2014

Il Mio Pane (guida all'uso consapevole del lievito madre)

Oggi mi voglio dilungare in un post culinario, tema: il temibile lievito madre.

Partiamo quindi dal principio dei principi: cos'è il lievito?
Il lievito è una sostanza ricca di microrganismi che, se nutriti con zuccheri e amidi presenti nella farina, producono anidride carbonica; questo processo crea delle bolle d'aria all'interno degli impasti rendendoli quindi più leggeri, digeribili e morbidi.
Qual è quindi la differenza fra lieviti chimici e lievito madre? Principalmente si tratta del tipo di microrganismo, della sua concentrazione, e della sua capacità di processare gli amidi e gli zuccheri. Una maggior concentrazione di microrganismi, come quella del lievito di birra, riduce ragionevolmente i tempi di lievitazione, ma come controindicazione rende l'impasto meno digeribile sia per l'alto contenuto di microrganismi, che per il diverso processo di levitazione. Inoltre, un pane ottenuto con un impasto lievitato in tempi brevi con l'uso di lieviti chimici, generalmente si deteriora nel giro di poche ore (come il pane del panettiere, che il giorno dopo solitamente è già secco o gommoso).
Il lievito madre invece possiede un basso numero di microrganismi, questo non incide assolutamente sulla lievitazione in se (l'impasto arriva a triplicare sia con lieviti chimici che con lieviti naturali), ma solamente sui suoi tempi, che diventano decisamente più lunghi.
Perchè farsi questo sbattone quindi? Perchè ne vale la pena: a migliorare non è solo il sapore, ma anche la friabilità, la digeribilità e la longevità del prodotto; un pane fatto con lievito madre difatti può durare fino ad una settimana.

Se vi ho convinti a convertirvi, vi devo comunque avvertire: fare il proprio lievito madre è un impegno, una responsabilità, una persecuzione. E' come adottare un animale domestico, lo dovrete curare, cibare, coccolare, salvare, lavare e amare finché sarà in vita! Il lievito infatti, va rinfrescato ogni (circa) 4 o 5 giorni, a seconda del tipo e del processo che userete. Sì. Niente ferie. E se sarete bravi, potrà essere il vostro compagno di vita per l'eternità! Pensate che nelle grandi pasticcerie esistono lieviti che hanno più di cent'anni!

Inoltre, non pensate di iniziare a fare il lievito oggi pomeriggio e godervi i vostri risultati stasera a cena, nono, il lievito madre richiede due settimane di preparazione prima di poter essere utilizzato nelle vostre ricette.

Ora, so che da qualche parte la gente lo vende anche, non prendete però quello in polvere perché non è un lievito madre, ma solo un prodotto che ne ha preso il nome.

Personalmente, il mio lievito l'ho preso dalla mamma di un mio amico (sempre sia lodata!) ed è vecchio di un anno. Lo adoro!

Di ricette per avviare il vostro lievito è pieno internet, io penso che quello più semplice da conservare e rinfrescare sia il lievito "solido", come il mio, visibile nella foto qui a fianco. Eccovi la ricetta che mi è stata data in accademia:


Ingredienti per circa 300 gr di 
lievito:
  • 200 gr di farina
  • 90 gr di acqua
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 cucchiaio di miele
Procedimento:

Impastate tutti gli ingredienti aggiungendo gradualmente i liquidi, una volta ottenuto un impasto omogeneo, metterlo in un contenitore con coperchio non sigillato (togliete la guarnizione ne necessario) in modo che possa passare un pochino di aria. Lasciate riposare l'impasto ad una temperatura di 22-25° c per due giorni (l'ideale e il forno spento).
Dopo questi due giorni, osservate l'impasto: se il volume è raddoppiato e presenta un odore acidulo ma non sgradevole, i lievito ha iniziato la sua vita!
Ora si procede con il primo rinfresco:
Prendete circa 100 gr di impasto e aggiungeteci 100 gr di farina e 45 gr di acqua a temperatura ambiente; impastate e ponetelo nuovamente nel contenitore (ricordandovi di pulirlo ad ogni rinfresco) a riposare per due giorni.

Trascorsi anche questi due giorni, procedete come sopra con la differenza che questa volta, l'impasto andrà posto in frigo per 5 giorni. Ripetete il rinfresco per almeno altre due volte e, finalmente, l'impasto dovrebbe essere pronto.

Come faccio a sapere se il mio lievito funziona?

Se il processo ha avuto buon fine, a questo punto dovreste avere un impasto molto chiaro, appiccicoso al tatto, dall'odore leggermente acidulo e con grossi alveoli al suo interno. Per assicurarvi che funzioni lasciatelo riposare per qualche ora a temperatura ambiente, se il volume raddoppia il lievito è perfettamente attivo.

Attenzione:
Se sentite una nota di formaggio nell'odore, il vostro lievito necessita di un lavaggio per essere ripulito dai batteri. Tagliatelo a pezzetti e mettete in acqua tiepida per 20/40 minuti, ciò che è venuto a galla è il lievito ancora salvabile, prendetelo, strizzatelo e ponetelo in un contenitore per poi procedere con il solito rinfresco aggiungendoci una parte di farina e mezza di acqua. Il lievito che non galleggia, ahimè, è da buttare.

Quando volete impiegare il vostro lievito, procedete con il rinfresco totale del lievito e prelevatene la grammatura necessaria alla ricetta (la dose standard e una parte di lievito e due di farina), ponendo il restante nel contenitore.

Il pane fatto con lievito naturale è eccezionale!

domenica 17 agosto 2014

Si sta come d'agosto, sulla spiaggia gli ossolani

Sono qui, sul mio divano rosso che ora mi sembra decisamente più grande.
Sono appena partiti i miei tre graditi ospiti di questa settimana, e sulla casa è caduto un po' di quel nostalgico silenzio tipico dei commiati.
E' stata una settimana intensa, e posso dire di aver imparato qualcosa di più sulla Toscana: la prima è che se c'è il libeccio, è inutile andare al mare; la seconda è che a ferragosto la soluzione vincente è visitare borghi medioevali.

La Togna-Trip-Advisor vuole informarvi le seguenti località turistiche toscane:

Certaldo, delizioso borghetto Fiorentino situato nella valdelsa, casa del celebre Boccaccio. Si può raggiungere tramite un breve tratto in Funicolare, la sua vista suggestiva e vicoli pittoreschi ripagheranno i soldi spesi per il biglietto!
Se passate da quelle parti, vi consiglio il ristorante "L'antica Fonte", testato e approvato! Cinque stelle!

La splendida vista da Certaldo, catturata con un I-Phone dato che la macchina era scarica

Volterra non ha bisogno di presentazioni, la conoscono tutti ed è una dei borghi Toscani più turistici in assoluto, a discapito forse della sua bellezza. Vale comunque la pena di sopportare l'esercito di tedeschi e giapponesi per godere un po' del paesaggio senese, in particolare, se passate da quelle parti, ricordatevi di fare una piccola sosta al "Teatro del Silenzio" di Lajatico, suggestivo anfiteatro naturale immerso in una immensa distesa di poggi, in occasione dello spettacolo annuale di Andrea Bocelli (nato proprio qui) viene decorato da artisti europei con sculture e architetture. Suggestivo!




Monteriggioni, sì, noi la conosciamo bene grazie ad Assasins Creed, ma è comunque un posticino incantevole dove passare un pomeriggio. L'unica pecca è che la passeggiata sulla mura, a mio parere, dovrebbe essere gratuita dato che si tratta di si e no venti metri...


giovedì 7 agosto 2014

Tirando le somme

A me e Pistacchio piace fare gli hypster quando il Togna non ci vede

Da oggi non ho più nulla da fare fino a settembre, ufficialmente. Ma ovviamente, ho riempito questo mese di impegni piacevoli, così, giusto per tenermi sempre in movimento!


Il tirocinio per il corso OSS è andato meglio di quanto pensassi, in definitiva mi da una bella sensazione aiutare il prossimo, che sia questo un anziano che ha bisogno di vestirsi od un diversamente abile che vuole fare un puzzle. Ho imparato molto, anche sulla condizione umana oltre che sul mestiere, ed ho anche la pretesa di credere che questo mi abbia fatto un pochino crescere.

Senza contare che ho seriamente rischiato di prendere la scabbia, ma questa è un'altra storia!

Ora mi sto preparando psicologicamente alla prima partenza di questo mese, torno a casa per un week end e quando scenderò nuovamente in Toscana lunedì notte, porterò con me ben tre ossolani che passeranno qui una settimana!
Stamattina mi sono svegliata "presto" per le ultime pulizie, giusto per non fare figuracce...

E la settimana dopo, si parte per il nord della Francia!

mercoledì 6 agosto 2014

Dulcis in fundo


Dicono che sia arrivata l'estate, ma io non è che l'abbia ancora proprio vista bene. Si, qualche sporadica ora di mare, due gelati, ma tutto qui eh...
Nel frattempo però è iniziato anche questo benedetto corso di pasticceria, e mi sto destreggiando con entusiasmo fra creme e impasti, con l'approvazione del Togna e dell'onnipresente Pistacchio. Ho avuto modo di fotografare ben poche delle mie creazione, vista la celerità con cui, una volta a casa, vengono spazzolate!

Domani ho l'ultima lezione teorica, dopodiché inizierò lo stage, e fra le altre cose devo ancora capire: dove farlo, come farlo combaciare con gli orari del corso OSS, come sopravvivere all'autunno con tutte queste cose da fare.

E poi, finite le 300 ore di stage, mi rimane pur sempre da dare l'esame, che consiste nel portare ad una commissione un cornetto, quattro tipi di bignè, due tipi di biscotto e un dolce a scelta.
Ah. L'indecisione!

martedì 20 maggio 2014

Dove c'è Pistacchio, c'è Casa

Sì, è da troppo tempo che non trovo un momentino per aggiornare il blog, e sebbene sospetto che nessuno oltre ad un paio di amici lo legga, mi spiace comunque abbandonarlo per troppo tempo, perché in fondo questo posto serve anche a me per tenere i fili della mia attuale situazione.

Situazione che sembra essersi parzialmente stabilizzata in questo periodo, che definirei abbastanza felice dopotutto. Io continuo a studiare per il corso OSS, e dai primi di giugno le lezioni lasceranno spazio al tirocinio, che lo ammetto, mi spaventa a morte. A giugno spero di avere il tempo per frequentare il famigerato corso per pasticcera, che ormai è diventata una leggenda qui a casa Togna!

Novità: mi hanno regalato una meravigliosa bicicletta per il mio compleanno, la uso tutti i giorni per andare a lezione ed è tipo la cosa a due ruote più bella del mondo!


La primavera è arrivata di prepotenza qui in Toscana, purtroppo però non siamo ancora riusciti ad andare al mare, colpa del nostro hobby di andare in giro per l'Italia vestiti da scemi a picchiarci con le armi in lattice!
Questa colta è toccato a Battle for Vilegis, l'evento larp massivo che conta il maggior numero di presenze in Italia: più di 1000 giocatori! E' stata una esperienza molto divertente, la consiglio a tutti gli amanti del genere, da provare almeno una volta nella vita.



I nostri coinquilini si sono costruiti un loro nido personale, quindi la nostra convivenza è giunta al termine e casa Togna è tornata ad essere due cuori, una capanna e un gatto invadente. Ma a me questa casa piace così, con i suoi momenti di solitudine, la sua luce fredda, le sue invasioni di amici, le serate intorno ad un tavolo ad interpretare dei personaggi, la musica in sottofondo, il suo disordine, e Pistacchio sempre nel mezzo. Quando chiudo gli occhi la sera, nel nostro lettone, mi sento in pace con me stessa, perché so di essere esattamente dove devo essere, a casa Togna, fra le braccia del mio ometto e le zampe del mio gatto.



lunedì 14 aprile 2014

L'importanza del tavolino in terrazzo

Chi mi conosce sa quanto mi piaccia il mese di Aprile, da quando sono in Toscana poi mi piace ancora di più, perché qui ad Aprile puoi davvero sfogare la tua voglia repressa di "belle giornate" dopo i lunghi mesi dell'inverno. Ed è con questo spirito che io e il Togna abbiamo finalmente comprato un tavolino da esterno e bonificato il buon vecchio terrazzo (che in inverno diventa una sorta di sgabuzzino/discarica), che da qualche giorno è stato eletto "posticino relax" per gli abitanti umani e felini di casa Togna.


Un'altra cosa che mi rende euforica di questo aprile è il ponte di Pasqua, benché io sia atea a me la pasqua mi mette un sacco di allegria, perché il cioccolato e le sorprese sono due delle cose che amo di più al mondo, se ci aggiungiamo che finalmente riuscirò a rivedere la mia famiglia e i miei amici lontani, potrete ben capire come mai ami così tanto questo periodo!


L'unica nota stonata in questa bella sinfonia, è che purtroppo ho dovuto rimandare il corso da pasticciere, in questo periodo di esami non sarei riuscita a dargli il giusto valore, inizierò probabilmente a giugno!

Ed ora, vado a godermi un buon libro in terrazza.

mercoledì 9 aprile 2014

Investendo il mio tempo.

Il corso Oss prosegue per la sua tangente, per ora senza intoppi o preoccupazioni. Sei ore di lezione al giorno, un pochino di studio a casa, week end pieni di programmi per questa tempestiva primavera e la ormai consolidata routine dell'ansia nell'approssimarsi di un esame. Per ora, fortunatamente, tutto bene; ma guardo con diffidenza la data di inizio dei tirocini, si sa, sulla carta son capaci tutti ma poi occorre anche mettere le mani in pasta.

E le mani in pasta, letteralmente, ce le metterò dal 15 aprile con il corso di per pasticcere professionista, perché sì, alla fine riesco ad incastrarcelo! Mi voglio male? Mi voglio troppo bene? Ai posteri l'ardua sentenza, intanto mi godo il tempo libero che mi rimane nel modo migliore che conosco: sorprendendomi della bellezza che mi circonda.




E' proprio bella Firenze di questa stagione!

sabato 15 marzo 2014

Internetional Food #03: Pancake!

Oggi il Togna (che sarebbe il mio ragazzo, se non si fosse capito), mi ha portato a fare shopping, siccome ultimamente sto studiando psicologia, materia che mi appassiona moltissimo, ho deciso di provare a mettere in pratica la tecnica del rinforzo positivo di Skinner in questo modo:


I pancake sono quei dolci perfetti per quando hai fretta, ma vuoi comunque mangiare qualcosa di mooolto sfizioso. Sinceramente, io li adoro, li mangerei tutti i giorni!
Il fatto che poi la ricetta sia semplicissima, non fa che aumentare il pericolo dei chili di troppo, quindi mi raccomando, non abusatene!

Ingredienti per circa 6 pancake:
  • 125 gr di farina 00
  • 25 gr di burro
  • 2 uova
  • 200 ml di latte
  • 6 gr di lievito
  • 15 gr di zucchero
  • un pizzico di sale
Procedimento:

Per prima cosa, fate fondere il burro. Separate gli albumi dai tuorli in due terrine e aggiungete ai tuorli il burro fuso e il latte, mescolando con i rebbi di una forchetta. Quando il composto sarà liscio, aggiungete la farina precedentemente mischiata con il lievito e setacciata.
Nell'altra terrina, montate a neve (non troppo ferma) gli albumi con lo zucchero e il sale.
Unite i due composti mescolando delicatamente con movimenti che vanno dal basso verso l'alto.
Su fuoco medio-basso, fate sciogliere poco burro e aggiungete un mestolo di composto. Lasciate scaldare fino a che non si formeranno delle bollicine sulla superficie, girate la frittella e lasciate scaldare anche l'altro lato. Adagiate le frittelle così ottenute su un piatto, formando una piccola pila.

Potete gustarle con: frutta, gelato, zucchero a velo, panna, nutella, sciroppo d'acero e tutto quello che vi passa per la testa!



domenica 9 marzo 2014

Esplorando la Toscana


"Anche l'uomo piccolo, quando scende il sole la sera, proietta una lunga ombra."


Questa scritta troneggiava su di un vecchio poster a Castiglioncello, incantevole stralcio sul lungomare Livornese, negli anni sessanta rinomata meta turistica per i vip quali Alberto Sordi e Marcello Mastroianni, oggi vive ancora delle glorie di un tempo, ma con quel sapore un po' decadente ed un po' retrò tipico di questa regione.


Insomma, un pizzardone per dire che Castiglioncello è proprio bella, seppure nostalgica (o forse è bella proprio per questo?)


P.S. se passate da queste parti, provate il Caciucco del Sassoscritto, approvato personalmente dal Togna!




mercoledì 26 febbraio 2014

Improvvisarsi teatranti

Fischiettare il mercoledì mattina mentre si va ad una visita medica a piedi sotto la pioggia: l'ho fatto. E' merito della bella sensazione che mi lascia il martedì sera, durante la quale dedico due orette ad un corso di improvvisazione teatrale.
Due ore in cui, a tutti gli effetti, 30 persone si ritrovano in una stanza per giocare insieme, con la stessa spensieratezza del bambino, ma con la capacità autoironica dell'adulto. Una vera cura contro ogni tipo di delusione o incazzatura di metà settimana!

E insomma, stamattina dicevo, ero lì sotto la pioggia, senza ombrello, e fischiettavo mentre mi recavo alla visita medica obbligatoria per il corso da operatrice-socio-sanitaria, ed ho incontrato i miei primi compagni di corso, la più vivace, Cecilia, mi ha rincuorata: "oddio io odio le punture, anzi odio gli ospedali, anzi odio tutto quello che riguarda l'ambiente sanitario, ma sai com'è, di questi tempi non si sa più dove sbattere la testa!"
Ah-aaah! Quindi non sono la sola che ha accettato di fare questo corso nonostante il totale terrore dell'ambiente sanitario! Ma allora sono normale!

Forte della mia nuova amicizia, sono entrata nella sala dove un signore di mezza età, stando ben attento a non rispondere al mio buongiorno, mi ha chiesto di ripetere 5 volte il mio cognome nonostante lo potesse leggere sulla tessera sanitaria che giaceva alla destra della sua tastiera, per poi farmi stendere su un lettino e alzarmi senza troppa delicatezza la maglietta. Mentre ero lì imbarazzata e infreddolita dal gelido stetoscopio, pensavo che è così che si sentirebbero i cadaveri di un obitorio, se potessero ancora sentire qualcosa.

Per il resto, tutto bene, ho passato gli esami del sangue ed ora ho un cerchiolino fatto con il pennarello indelebile blu sull'avambraccio sinistro. Sono ufficialmente marchiata "proprietà dell'USL 5 di Pisa"

mercoledì 12 febbraio 2014

Internetional Food #02 Kanelbulle

Adoro fare dolci.
Questa volta mi sono cimentata in un dolcetto che è legato a ricordi piacevoli: una gita a Stoccolma con amici di vecchia data che mi mancano moltissimo da quando mi sono trasferita in Toscana.
I Kanebulle sono dei deliziosi rotolini di pane dolce con ripieno di crema di burro e cannella, originari della Svezia sono stati esportati in tutto il mondo, ed hanno riscosso un particolare successo negli Stati Uniti. In Italia è difficile trovarli, ed è un peccato visto che sono molto indicati per la stagione invernale, specialmente se appena sfornati!

La ricetta non è complessa ma occorre molta pazienza poiché l'impasto va fatto lievitare più volte (per una durata totale di ben sei ore!) quindi, se volete provare questa impresa, prendetevi una giornata intera :)



Ingredienti per circa 16 Kanelbulle:
  • 250 gr di farina 00
  • 250 gr di farina manitoba
  • 200 ml di latte
  • 70 gr di zucchero
  • 80 gr di burro
  • 2 uova
  • 4 gr di lievito di birra disidratato (o 12 gr se fresco)
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 cucchiaino di miele
  • 6 gr di sale
Per la farcitura:
  • 100 gr di burro (temperatura ambiente)
  • 35 gr di farina 00
  • 3 cucchiaini di cannella in polvere
  • 150 gr di zucchero di canna
Per spennellare:
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di panna liquida (o latte)
Per la glassa:
  • zucchero a velo
  • acqua bollente 
  • cannella in polvere q.b.
Procedimento:
Si inizia preparando il lievitino: mescolate in una ciotola i due tipi di farina e prelevatene 100 gr, intiepidite 50 ml di latte in cui scioglierete il lievito di birra e il miele, unite il composto ai 100 gr di farina ed impastate con le mani fino a che non avrete ottenuto una bella pallina di pasta omogenea. Ponete in una ciotola capiente e coprite con la pellicola, dopodiché lasciate lievitare nel forno spento ma con la luce accesa per almeno 40 minuti (deve raddoppiare di volume).

Nel frattempo fate scaldare il restante latte in un pentolino ed unite la vanillina, lo zucchero e il burro ridotto a cubetti. Fate intiepidire lentamente fino a che il burro risulterà cremoso, dopodiché lasciate raffreddare.
In una ciotola capiente ponete metà delle farine ed unite a filo parte del composto di latte, mescolando. Quando la pasta risulterà omogeneo ed ancora cremosa, unite il lievitino spezzandolo ed impastate con le mani, aggiungete poi poco alla volta i restanti ingredienti: il composto di latte e burro rimasto, le uova, la farina ed il sale.
Impastate fino a che non avrete ottenuto una pasta liscia ed omogenea, dopodiché ponetela in una ciotola capiente spolverata di farina e copritela con la pellicola, lasciatela lievitare nel forno spento ma con la luce accesa per almeno due ore.

Intanto preparate la farcitura: sciogliete il burro ed aggiungeteci lo zucchero di canna e la cannella in polvere, mescolate accuratamente e portatelo a temperatura ambiente.

Quando la pasta sarà pronta, ponetela su una spianatoia infarinata e stendetela fino ad ottenere un quadrato di pasta alto circa  1 cm e largo circa 30 cm per lato. Spalmate la farcitura su tutto il quadrato lasciando circa due centimetri di spazio dai bordi, usate l'albume dell'uovo (non buttate il tuorlo) per fare da collante spennellandolo sui bordi ed arrotolate il tutto formando un cilindro compatto. Avvolgete il rotolo in due strati di pellicola trasparente ben stretta e ponetelo in frigo, con la chiusura posta verso il basso, per almeno due ore.

Ora il rotolo dovrebbe essere ben sodo, ritagliate delle fette larghe circa 2 o 3 centimetri aiutandovi con del filo alimentare, in modo che non risultino schiacciate, e ponetele su una leccarda coperta da carta forno, ben distanti fra loro. Coprite con pellicola e ponete in frigorifero per un'altra oretta.

Tolte le fette dal frigorifero, spennellatele con l'albume unito a due o tre cucchiaini di panna liquida ed infornate in forno statico già caldo a 180° per circa 15-20 minuti, ovvero fino a che non saranno raddoppiati di volume e risulteranno ben dorati.

Preparate la glassa a vostro piacimento facendo sciogliere lo zucchero a velo in poca acqua bollente, spennellate i kanebulle ancora caldi e servite!

Sono davvero speciali e valgono tutto il tempo impiegato :)


C'è tanto da imparare

La mia vita ha preso una piega inaspettata, siccome era stufa di spammare il mio curriculum ovunque e venir presa in considerazione solo da call center e promoter, a gennaio ho pensato: "mh, perché non provo il test di ingresso per il corso di Operatrice Socio Sanitaria?", così, dopo una breve ripassatina delle capitali europee e dei vincitori di Sanremo (il test era di logica e cultura generale) eccomi a fare 2 ore di fila per entrare nell'aula, insieme ad altri 500 candidati. Tornata a casa mi sono arresa all'idea che non mi sarei mai aggiudicata uno dei 30 ambiti posti, ed ho iniziato a pensare ad un piano alternativo.
La risposta è arrivata da Luca: "senti, tu hai un dono, sai fare i dolci. Trasformalo nel tuo lavoro."
Perché diavolo non ci ho pensato prima?!

Ed eccomi, a metà gennaio, intenta a tampinare un mio caro amico riguardo alla migliore accademia chef della zona, che è risultata essere quella di Empoli. Il giorno dopo la decisione, ho preso la macchina e sono andata a pagare l'iscrizione, una settimana dopo era davanti al monitor del pc con le lacrime agli occhi: ero arrivata settima su 500 al test di ingresso per il corso di Operatrice Socio Sanitaria.

Da quel momento ad ora, non ho mai smesso di chiedermi quale sia la strada giusta per me, e dato che non posso saperlo finché non provo, ho l'intenzione di seguire entrambi i corsi, tempo permettendo!

Ho una gran voglia di mettermi in gioco!

venerdì 3 gennaio 2014

Neve e Natale



Questo è il paesaggio che mi si è parato davanti la mattina che sono ripartita dalla mia città natale per tornare a casa in tempo per festeggiare Capodanno con i miei amici, una di quelle cose che ti fanno pensare "ehi, ho vissuto qui per 27 anni e non mi ero mai resa conto di quanto fossero belle quelle montagne".
Così ora ogni tanto guardo questa foto e penso al freddo pungente, al caffè caldo, alle risate e agli abbracci che ho ricevuto in quelle giornate natalizie, alla neve che si è presentata puntualmente la vigilia, e a tutto ciò che il mio paesino di montagna riesce ancora a darmi.

Purtroppo non ho avuto tempo però per fare un pupazzo di neve, peccato!