mercoledì 18 dicembre 2013

Ode al panino col bollito.



Firenze è una di quelle città in grado di farsi amare a prima vista, e più tempo ci passo, più mi convinco che questo gioiello sia la città più incantevole del nostro bel Paese.
Questo Lunedì ho fatto un giro a Firenze con i miei coinquilini, una giornata un po' strana dato che i musei e i ristoranti sono chiusi, il basso numero di turisti aiuta però a scorgere il vero volto della città Toscana, con il suo dialetto e i suoi modi di fare antichi e superbi.
Se si va a Firenze, non si può non mangiare un panino col bollito (o per i più temerari, con il lampredotto) nella piazzetta di via dei Cimatori, accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso. E' un tappa obbligatoria, è come gli Uffizi, non puoi venire a Firenze e non mangiare il panino dall'Antico Trippaio. Non puoi.
E' una esperienza commovente, specialmente d'inverno, quando il calore e la pincattenzza del panino ti scaldano da dentro come una eruzione vulcanica molto saporita!

giovedì 12 dicembre 2013

Non si finisce mai d'imparare.

Ecco cosa ho imparato oggi mentre facevo la marmellata:
1- La mia cucina è troppo piccola.
2- Servono pentole più grandi!
3- Se metti un asciugamano vicino ad una fiamma, esso prenderà fuoco.
4- L'acqua bollente può ustionarti le dita.
5- L'acqua del nostro rubinetto è satura di calcare.
6- Ma a me la marmellata, piace davvero così tanto?

lunedì 9 dicembre 2013

Un ambiente sano

Stamattina l'unica ciclette libera in palestra era in mezzo ad una signora e un signore che, così ad occhio, erano entrambi intorno alla cinquantina. Mi siedo, inizio a pedalare, sullo schermo davanti a noi scorrevano le immagini senza audio di un vecchio film in bianco e nero con alcuni bambini.
"Guarda, quelli sì che erano bei tempi, si andava in edicola e c'era il corriere dei piccoli, mica come tutte ste porcate che si vedono in giro oggi." attacca la signora.
"Eh sì" risponde il signore.
"Anche lei portava quei pantaloncini con le bretelle"
"Sì, tutto l'anno, anche d'inverno"
"Eh sì eh"
"Mi ricordo che un anno, a natale, nevicava e faceva freddo, mica come ultimamente che il tempo è bischero. E insomma, ho ancora la foto, con il maglione, il giubbotto, i pantaloni corti e i calzettoni di lana tirati su fino alle ginocchia. Certe ginocchia rosse dal freddo che non le dico!"
"Eh immagino, ma guardi, io non rimpiango nulla sa? Almeno siamo cresciuti in un ambiente sano."

venerdì 6 dicembre 2013

I cliché invernali

Ieri è stata una giornata strana, io e Luca abbiamo portato Pistacchio dal veterinario, alla fine abbiamo deciso di castrarlo, i miei peluches e le narici ringrazieranno. Pistacchio un po' meno forse.

E' bello vedere come, in una sala di aspetto, l'uomo tenda ad essere più socievole. Mi piace andare dal veterinario perché mi regala sempre qualche immagine tenera o qualche aneddoto carino, come quella volta che un anziano aprì la porta, si mise da parte e dicendo "prima lei signorina" fece entrare una scodinzolante Shih Tzu (senza guinzaglio) che prima fece un giro attorno alla sala per farsi ammirare, poi si mise a sedere vicino al suo anziano padrone. Aww.

Insomma, abbiamo lasciato Pistacchio alla dottoressa che ci ha detto che sarebbe stato pronto in tre ore, la giornata era serena e inaspettatamente calda, io e Luca ci siamo guardati e senza dirci nulla abbiamo deciso che avremmo ingannato il tempo girovagando per il centro. Mi piace passeggiare durante il periodo natalizio per la città, il tempo è frizzante e le vie sono colorate. Dopo una cioccolata calda abbiamo trovato la forza necessaria per cimentarci nel pattinaggio sul ghiaccio, vicino alla stazione aprono una pista durante il periodo invernale ed un'ora costa solamente 5 euro, non potevamo tirarci indietro!
E così, con i piedi un po' incerti e tanta paura di cadere, ci siamo messi a scivolare sullo specchio ghiacciato con un sottofondo musicale tecnopop e qualche adolescente che ci sfrecciava accanto. E' stato a suo modo romantico, penso che ci torneremo!

Pistacchio oggi sta bene, ha dormito molto ed ha soffiato agli estranei, tutto nella norma.

lunedì 2 dicembre 2013

International Food #01: Red Velvet Cupcake


Uno dei miei 101 intenti è quello di cucinare 50 ricette provenienti da tutto il mondo, per buttarmi in questa impresa ho deciso di cominciare da uno di quei dolci che mi riprometto di provare da una vita, ma che non ho mai avuto il coraggio di fare: la Red Velvet Cake.
Ma siccome amo i dolci monoporzione, ho deciso di optare per dei Cupcake, che sono anche un po' più facili da fare.
Che dire? La Red Velvet secondo me è una ricetta un po' sopravalutata, da come ne ho sempre sentito parlare mi sembrava davvero il dolce più straordinario del mondo, ma devo dire che non si scosta poi così tanto da una normale torta al cacao. Ho apprezzato il retrogusto acidulo dovuto all'aceto e al latticello, ma non sono certa che il risultato valga la difficoltà della ricetta. Comunque è molto elegante e raffinata, ideale come finale di una bella cena per due.

Ingredienti per 12 porzioni abbondanti:
  • 60 g di burro a temperatura ambiente
  • 1 uovo
  • 150 g di zucchero
  • 2 cucchiaini rasi di cacao in polvere
  • 2 cucchiaini di colorante rosso
  • ½ cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 120 g di latticello (in alternativa, io ho usato 60 g di yogurt bianco, 60 di latte e il succo di mezzo limone)
  • 150 g di farina
  • ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • ½ cucchiaino di sale
  • 1 e ½ cucchiaino di aceto di vino bianco

Per il frosting

  • 300 g di zucchero a velo
  • 50 g di burro ammorbidito
  • 200 g di formaggio spalmabile (Philadelphia)


Procedimento

Per prima cosa accendete il forno e portatelo a 180°, nel frattempo montate lo zucchero con il burro ammorbidito (io qui ho usato uno zucchero integrale, ma non è il più adatto per queste ricette, usando lo zucchero semolato la spuma dovrebbe risultare più soffice), una volta ottenuta una consistenza morbida e leggera, aggiungere l'uovo e continuate a montare. Unite poco alla volta alla crema il colorante, il cacao e la vaniglia.
Aggiungete quindi il latticello (o il composto di latte limone e yogurt), la farina e il lievito.
In una tazzina, mescolate l'aceto al bicarbonato ed il sale, quindi unite al composto principale.
Versate circa un cucchiaio di composto in ogni pirottino ed infornate a forno statico per circa 20 minuti, i cupcake devono risultare cotti ma non del tutto asciutti.
Lasciate raffreddare l'impasto appena sfornato, nel frattempo preparate il froting sbattendo il burro con lo zucchero a velo e il philadelphia finché non otterrete una crema spumosa e ben ferma.Quando i cupcake avranno raggiunto la temperatura ambiente, potrete decorarli con il frosting.
Conservateli in frigorifero coperti, in modo che non assorbano gli odori.

Nota: i miei cupcake non erano molto rossi, sebbene abbia addirittura ecceduto la quantità di colorante specificata nella ricetta, per questo motivo mi sento in dovere di sconsigliarvi il colorante alimentare liquido a marca "Fratelli Rebecchi".