mercoledì 26 febbraio 2014

Improvvisarsi teatranti

Fischiettare il mercoledì mattina mentre si va ad una visita medica a piedi sotto la pioggia: l'ho fatto. E' merito della bella sensazione che mi lascia il martedì sera, durante la quale dedico due orette ad un corso di improvvisazione teatrale.
Due ore in cui, a tutti gli effetti, 30 persone si ritrovano in una stanza per giocare insieme, con la stessa spensieratezza del bambino, ma con la capacità autoironica dell'adulto. Una vera cura contro ogni tipo di delusione o incazzatura di metà settimana!

E insomma, stamattina dicevo, ero lì sotto la pioggia, senza ombrello, e fischiettavo mentre mi recavo alla visita medica obbligatoria per il corso da operatrice-socio-sanitaria, ed ho incontrato i miei primi compagni di corso, la più vivace, Cecilia, mi ha rincuorata: "oddio io odio le punture, anzi odio gli ospedali, anzi odio tutto quello che riguarda l'ambiente sanitario, ma sai com'è, di questi tempi non si sa più dove sbattere la testa!"
Ah-aaah! Quindi non sono la sola che ha accettato di fare questo corso nonostante il totale terrore dell'ambiente sanitario! Ma allora sono normale!

Forte della mia nuova amicizia, sono entrata nella sala dove un signore di mezza età, stando ben attento a non rispondere al mio buongiorno, mi ha chiesto di ripetere 5 volte il mio cognome nonostante lo potesse leggere sulla tessera sanitaria che giaceva alla destra della sua tastiera, per poi farmi stendere su un lettino e alzarmi senza troppa delicatezza la maglietta. Mentre ero lì imbarazzata e infreddolita dal gelido stetoscopio, pensavo che è così che si sentirebbero i cadaveri di un obitorio, se potessero ancora sentire qualcosa.

Per il resto, tutto bene, ho passato gli esami del sangue ed ora ho un cerchiolino fatto con il pennarello indelebile blu sull'avambraccio sinistro. Sono ufficialmente marchiata "proprietà dell'USL 5 di Pisa"

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